mercoledì 14 novembre 2012

Seduta in stand-by

La vita è anche questo, attimi di stallo, in cui il movimento si arresta e avanza solo il tempo.
Sono le giornate "in modalità stand-by", dove ti arroventi il cervello cercando di capire cosa fare per arrivare a domani.
Non possiamo sempre vivere a 360°, correndo a 100 km/h; servono anche i giorni in cui tutto ha il colore di un sole spento. In questi momenti non puoi far altro che sederti, riflettere e respirare con calma mentre la vita scorre e passa oltre.

giovedì 13 settembre 2012

Quando hai la vita scomoda

Fra le tante categorie in cui possiamo dividere la popolazione mondiale, ne esiste una certa e definita, che non ammette ibridi o variazioni di status: coloro che nascono e vivono in una vita facile e chi no!
Chi sono coloro i quali "hanno la vita comoda"?
Sono quelli che nascono in famiglie benestanti, che fanno gli scambi culturali alle superiori e non vanno in gita a Napoli ma a Londra o Parigi; sono i figli di avvocati o dottori che neo-patentanti guidano il macchinone di papà, sono i giovani che non lavorano MAI fino ai circa 28 anni (cioè quando finiscono gli studi universatari) e, neolaureati, trovano subito un bel lavoro, remunerato e non certo faticoso.

La vita è comoda per chi prende il caffè al bar quasi tutti i giorni e mentre paga compra anche un pacchetto di cicche, che dimentica  il latte e la mattina scende al bar sottocasa ad acquistarlo.
Le figlie della vita comoda hanno sempre le borse e il fidanzato firmato, il ragazzo bene in vista e di famiglia ricca, una prole da copertina e la seconda casa al mare.
La vita scomoda, invece, è di coloro che studiano con impegno alle superiori per prendere un voto alto e che nella stessa estate vanno a fare i camerieri in pizzeria; quelli per cui andare all'Università non è un diritto ma una conquista, quelli che quando si laureano girano come trottole per piazzare i loro CV e il meglio che trovano è uno stage niente-pagato. La vita scomoda è una fiat punto di 10 anni fa, parcheggiata in strada sotto un condominio a 10 piani, un viaggio aereo low-cost con partenza alle 4 di mattina, una sola vacanza all'anno programmata mesi prima, un lavoro estivo come gelataia o promoter, lo sportellino del cellulare tenuto insieme con lo scotch...

giovedì 6 settembre 2012

Talvolta è sufficiente una lacrima

Ci sono momenti nella vita in cui anima e corpo sentono il bisogno di una lacrima.
Sei assalito da una sensazione di malessere e di angoscia che sale e cresce e sembra farti scoppiare il cuore, poi accade che una sola lacrima ti bagni l'occhio e tutto svanisce.
Nello stesso modo in cui era iniziata, quell'emozione logorante se ne va, catturata in quella goccia.
Non è necessario piangere..bastava solo creare quel buchino che rilasciasse tutto, capace di dare respiro ad un'anima contratta.

venerdì 24 agosto 2012

Chi aiuta la fortuna?

Devo ammetterlo: una botta di fortuna!
Questa mattina, nell'mbracciare la mia bicicletta, scopro di averla lasciata tutta notte senza catena. La cosa incredibile è che l'ho ritrovata! Questa sì che è fortuna!
Normalmente pago a caro prezzo queste mie sviste e distrazioni: la vita raramente me le perdona.
Oggi no, stavolta le è sfuggito il controllo e io me ne godo i benefici...

lunedì 20 agosto 2012

1-18 Agosto CHIUSI PER FERIE

Sono rientrata da un intenso e non troppo breve periodo di vacanza.
Tornata al Garda, non avevo aspettative su quest'estate, anzi, un leggero stato di preoccupazione mi tormentava nelle ricerca di modi ed alternative per uscire e godermi in pieno questi giorni, nonostante la mancanza degli amici supporter fondamentali.
Ed invece...
Un'estate di pieno movimento: gente che si scontra e che si incontra, persone che ballano, altre che bevono, altre sorridono e ancora altre ti guardano...
Una vacanza un po' alla "sex and the city" style ma in versione (decisamente) più soft, quando vi siete accorti che esisto, voi giovani uomini?
Io me la godo perchè già so che non dovrò assumermene alcuna responsabilità, sai com'è...devo tornare a casa!!!


mercoledì 1 agosto 2012

Recuperare lo spirito del fanciullino

Guardo i bimbi di oggi e penso a quanto siano fortunati. Nascono e crescono respirando tecnologia, con tutti gli stimoli che ne conseguono.
I bambini non sanno di essere felici e poi diventano troppo grandi per ricordarsi di com'era.
Esser fanciullo significa avere consapevolezza solamente di sè stessi e per questo il movimento nel mondo è tutto proteso alla più pura e semplice scoperta: esistono solo loro, ma non per questo escludono di conoscere tutto ciò che è altro, non hanno aspettative nè congetture, nè idee preformate.
Sono aperti, terreni fertili per la conoscenza...
Beati loro!

giovedì 26 luglio 2012

Pubblico


Uno dei tanti limiti della cultura italiana, che frena e blocca lo sviluppo di questo nostro depauperato paese è la concezione che il popolo italico ha della "res publica".
In Italia, vige una delle poche regole seguita in toto "ciò che è pubblico non appartiene a nessuno", il comma che ci sta una riga più sotto è "fatene ciò che volete o non fatene proprio niente". Piazze, strade, uffici pubblici sono concepiti come zona franca, in cui tutto è concesso: sporcare, delapidare, rovinare o tralasciare.
Questa mentalità si riflette nell'atteggiamento di coloro che prestano pubblico servizio, sempre attenti al risparmio energetico (il loro) e al minimo rendimento.
E poi qualcuno ancora lo chiama il Bel Paese?